Luciano Pozo Gonzàlez nasce il 7 gennaio 1915 all’Avana, nel quartiere di Los Sitios; il padre Cecilio è originario della provincia di Pinar del Rio, la madre Encarnaciòn è della capitale. La nascita fu registrata dai genitori solo il 27 settembre 1917. Nasce in un solar, l’unico posto possibile per una famiglia negra discendente da schiavi. Il solar è una costruzione eterogenea con numerosi inquilini. La maggioranza hanno tetti alti, vari piani e un enorme patio centrale dove tutto attorno si svolgeva la vita di comunità. Le famiglie vivevano generalmente in una o due stanze. Il tutto con pessime condizioni igieniche e di sicurezza.

A 8 anni di età Chano rimane orfano di madre e va a vivere con la famiglia al solar El Africa, una costruzione a due piani con 30 abitazioni, nel quartiere Pueblo Nuevo. C’era acqua solo 3 volte al mese per mezza giornata. Il sistema di vita nei solar fu una specie di spazio di resistenza culturale dove hanno potuto preservarsi religioni e musiche della terra africana.

Da quel contesto nacquero la sua appartenenza alla confraternita degli abakuà e il suo carattere violento e intransigente dove un nonnulla poteva far nascere conseguenze imprevedibili.

Nel quartiere di Cayo Hueso incontrò un ragazzo poco più grande di lui, si chiamava Miguelito Valdès, era un mulatto e tra loro nacque una profonda amicizia che solo la morte prematura di Chano interruppe.

I due diventarono un binomio musicale, Chano alla tumbadora e Miguelito al canto. Miguelito formò poi il gruppo Los Jovenes del Cayo, il son era di moda, e successivamente fondò l’orchestra Casino de la Playa, insieme ad Anselmo Sacasas e Walfredo de los Reyes. In quel momento iniziò il successo della carriera artistica di Miguelito Valdès. Siamo negli anni ‘30 e Chano è già conosciuto negli ambienti musicali dei cabaret avaneri, dove suonava rumbe, son e guarache.

Parte I/6

#birthoflatinjazz

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