Nella primavera del 1947 Chano Pozo torna negli Stati Uniti, questa volta con un visto permanente, con destinazione New York, considerata la città che poteva aprire le porte al successo personale e professionale. I percussionisti avevano molte possibilità perché i loro strumenti erano penetrati, poco a poco, nel mondo sonoro americano attraverso una storia d’amore e seduzione che era iniziata secoli prima nella famosa Congo Square di New Orleans e poi ripresa dal pianista e compositore statunitense Louis Moreau Gottschalk che, dopo aver visitato Cuba a metà del 1800, recepì la ricchezza dei ritmi cubani, portoricani e afroamericani.

Il primo a suonare il latin sound a New York sembra sia stato Cab Calloway che, da un’idea di Mario Bauzà allora facente parte della sua orchestra, incorporò un bongò, suonato da Alejandro Rodriguez.

Un’altra importante figura era stata quella della ballerina e coreografa Katherine Dunham che, di ritorno da alcuni viaggi nei caraibi, tornò impressionata dalla varietà dei ritmi di origine afro e delle credenze presenti in tutta l’area caraibica. I suoi dischi di musica afrocaraibica circolavano tra i jazzisti afroamericani, suoi amici, tra i quali figurava Dizzy Gillespie. Nell’autobiografia di Dizzy Gillespie “To be or not to bop”, Max Roach ricorda con nostalgia quegli stimolanti incontri musicali che avvenivano al Three Deuces sulla 52sima con sezione ritmica composta da percussionisti cubani.

A New York si stava inoltre diffondendo il bebop, questo nuovo modo di suonare il jazz che sempre più adepti stava avendo, in forma direttamente proporzionale ai suoi detrattori. Era il Minton’s Playhouse il luogo dove forgiavano il nuovo stile Dizzy Gillespie, Charlie Parker, Bus Powell, Thelonious Monk e altri.

Il 24 gennaio 1947 il Town Hall di New York fu teatro della famosa Battle Of Bands, il confronto tra le orchestre di Machito e di Stan Kenton. Un successo enorme di pubblico estasiato dai ritmi cubani di Machito e dalle sperimentazioni latine di Stan Kenton, attratto anch’egli dalle nuove sonorità caraibiche.

Parte 4/6

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