Il suo paese natìo si chiamava Bolondròn, nella pianura matanzera, nella lontana e verde quiete dove Barbarito Diez venne al mondo, il 4 dicembre del 1909, il giorno bollente di Santa Barbara (Changò nel sincretismo della santeria). Forse fu per quello o per aver preso tanto seriamente la vita, o perché la solennità del danzòn si insediò per sempre nelle sue vene, che Barbarito Diez non rideva mai. Un Buster Keaton d’ebano, più immobile del comico. un’ombra di voce sottile e dolce, come un angelo scuro che sfidava la notte, dalla cui bocca volavano perle marine, more traditrici e cleptomane che rubavano cuori, nel tempo senza tempo del ritmo sensuale del danzòn.

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