Per avere un bel suono devi per forza avere un bel respiro. Respira nel ritmo e nello stile. Non fermare l’aria dopo aver respirato. Se respiri bene, il respiro diventa musica. Se l’attacco è sbagliato il più delle volte è perché sbagli respiro. 

Quando vediamo una nota bassa e poi una alta abbiamo la tendenza di fare la bassa crescente d’intonazione perché pensiamo alla alta: sono 2 note distinte.
Nei glissati, cerca bene gli armonici nella nota prima di passare a quella superiore.
Pensa a dei segni grafici quando suoni.
Quando un pezzo è ricco di armonie non ci va il vibrato altrimenti le armonie non si sentono.
La nota più alta non è la più importante anche perché molto spesso non è la fine della frase.
La frase finisce con l’ultima nota, non buttarla via.
Pensa al tempo presente, non al futuro. Suona la nota in quel momento.
Spesso succede che pensiamo alla nota acuta e ci irrigidiamo subito prima e di conseguenza tutti gli armonici delle note precedenti non ci sono più. Le note acute vengono, non ti preoccupare.
Tieni le frasi e l’intensità della stessa e trasmetti il sentimento che il compositore del brano voleva dare.
Le note basse devono essere ben sentite e le devi suonarle con tutti gli armonici. Sembra che siano forti ma non lo sono.
Se non sei preciso canta il pezzo.
Quando suoni con il pianoforte, ascoltalo e impara bene la sua parte. Quando hai un buon feeling con il pianista non ti senti solo sul palcoscenico.
Nella musica tedesca devi pensare a frasi molto lunghe con sempre lo stesso colore di suono.
Nella musica francese cambia spesso colore, attacco, la velocità del vibrato.
Lascia che l’armonia ti insegni a suonare la
James Thomson 

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail