“Il contrabbasso è uno strumento che guarda le cose da dentro…è pesante e ingombrante… si nasconde parla poco e preferisce i fatti … la sua importanza nella musica è simile alle fondamenta di un edificio… è semplicemente necessario. 
Nel mondo classico un suonatore di contrabbasso si rende drammaticamente conto di essere all’ultimo posto nella gerarchia dell’orchestra, i compositori gli hanno sempre preferito il violino il violoncello il flauto il pianoforte … 
Per questo motivo un giovane che vuole iniziare lo studio di uno strumento lo pone spesso in coda alle sue scelte.
Il jazz gli restituisce la dignità che merita. L’ha fatto diventare un protagonista alla pari degli agli altri strumenti. Suonare in solo dà la possibilità di mostrare i diversi lati di un musicista. Ci può essere un lato meditativo e uno aggressivo come uno serio o uno divertente. Ecco il punto. Il contrabbasso può rendere tutto diverso, può fare molte cose, ma è sempre un filtro. 
La melodia è fondamentalmente qualcosa di narrativo, racconta una storia. Io racconto piccole storie.”

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