L’obbligo di tenere d’occhio gli assoli degli strumenti e di uniformarsi alle armonie del piano e del contrabbasso ha generato e alimentato la geniale maniera del canto “scat“, dal superbo Louis Armstrong degli anni venti a Cab Calloway, a Dizzy Gillespie, in cui le sillabazioni ritmiche («oo-pop-a-da», «pa-pa de-da» ecc.) condite dei più vari colori timbrici, superano talvolta per scioltezza di fraseggio ed espressività gli stessi modelli strumentali.  
Armstrong giocava sempre con le parole dei testi , alterandone scherzosamente la pronuncia.
In una registrazione del 1934 la frase cantata del titolo “On the sunny side of the Street” diventa” On the zunny zide of the zdreet ze ze zo ze za”.
Anche Ella Fitzgerald mise a punto il suo “scat”  raggiungendo vertici di tecnica straordinaria. I suoi scat potevano durare oltre cinque minuti, pur mantenendo una perfetta impronta melodica, e fu proprio questa  capacità che la portò ad essere considerata una strumentista della voce.

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