Durante la sua lunga carriera, Cuco Valoy ha avuto successo cantando son, salsa, merengue, bachata e bolero, dedicandosi altresì a suonare stili afro-dominicani come il “palo”.

Pur essendo conosciuto soprattutto come cantante, Valoy suonò chitarra e bongò con Los Ahijados, un duo di son formato con suo fratello Martìn alla fine degli anni ‘50, nonché il piano e il basso nelle orchestre di merengue.

Nato il 6 gennaio 1937 a Manoguayabo vicino la capitale Santo Domingo, “El Brujo” (il mago) come anche viene chiamato Cuco Valoy, è una delle personalità più influenti nella musica dominicana di tutti i tempi.

È stato sempre un difensore del popolo, dei più deboli, e la sua voce ha tuonato quando si è trattato di difendere i migliori interessi della sua patria. Nel 1971, nel “periodo dei dodici anni” Valoy definì criminale l’allora presidente della repubblica Joaquín Antonio Balaguer, e non lo fece in un’intervista o con una dichiarazione alla stampa, bensì attraverso un melodioso “son criollo” che compose, specialmente dedicato al presidente a capo di una sanguinosa dittatura.

Il tema è “Corazón de acero” e quando dice Io (yo) vuol significare il popolo mentre il destinatario è appunto il presidente.

CORAZÓN DE ACERO
Naciste para ser mala y mala serás, mientras vivas.
Tienes el corazón de acero, el alma como una piedra,
naciste para criminal.

¿Qué te hice yo para que tú me amargues la vida?
¿Qué te hice yo para que tú me hagas malsufrir?

Naciste para ser mala y mala serás, mientras vivas.
Yo te entregué mi cariño, te idolatré cual ninguna
y no supiste apreciar…

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