Al ritmo di tamburi, flauti e violini, danzavano le coppie con foga. C’erano mulatte che dimenavano i fianchi, offrendo la groppa a chi le seguiva, per poi sfuggire leste al dirompente gesto cento volte provocato. Sopra un palchetto, una negra dalle sottane alzate sulle cosce, tacchettava il ritmo d’una guaracha che ritornava sempre all’allusivo ritornello di ‘¿ Cuàndo, mi vida, cuàndo?’
Alejo Carpentier
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