La cellula ritmica è l’elemento che costituisce il ritmo di una composizione musicale, detto anche inciso ritmico. L’inciso ritmico  spesso ha la durata di una battuta, ma può essere anche più lungo o più corto. A secondo delle figure che lo compongono, la musica assume diversi tipi di cellule ritmiche: una di queste è la cellula scattante,  formata dall’unione di una croma puntata e una semicroma; i musicisti la chiamano anche ritmo puntato. Per il suo carattere scattante ed energico e per il suo effetto espressivo, questa cellula spesso si utilizza in musiche di tipo militare o patriottico, ma la troviamo anche in brani popolari o in danze come l’habanera.

Il tango è la tipica cellula ritmica delle controdanze in 2/4 e delle habanere, ed è ampiamente utilizzato nelle danze cubane, sia nei bassi che nelle melodie e negli accompagnamenti. Molto si è dibattuto sulla sua origine; alcuni indicano che questa cellula appare occasionalmente in alcune controdanze europee; altri sostengono che sia venuto a Cuba dalla Spagna e che sia di origine moresca; altri ancora, che si tratti di una cellula ritmica bantù proveniente dagli schiavi africani. Comunque sia, il suo uso continuato è qualcosa di tipico delle controdanze o danze cubane e da lì fu esportato nel resto del mondo.

All’interno del ritmo del tango ne esistono due tipologie, nel primo, il più comune, la nota iniziale è la più bassa; Nella seconda le note più basse sono la seconda e la quarta, mentre la prima e la terza sono accordi. Questo secondo tipo è molto più sincopato del primo.

Nel XVIII secolo, la maggiore isola delle Antille esportò tonnellate di musica, in particolare l’habanera, che influenzò lo sviluppo del tango argentino.

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