L’impatto maggiore che la musica reggae ha avuto negli Stati Uniti ha riguardato la rap music. Negli anni ’50 e ’60, come avvenuto in Gran Bretagna, arrivarono negli Stati Uniti centinaia di migliaia di migranti giamaicani, molti dei quali si stabilirono nel South Bronx di New York. Essi rimasero in contatto con la Giamaica ritornando spesso in visita nella loro patria e mai persero il contatto con l’evoluzione musicale della loro isola. Perciò, quando negli anni ’60 e ’70 il toasting, conosciuto anche come il DJ style, divenne in voga in Giamaica per impulso di artisti quali U Roy e Big Youth, raggiunse rapidamente anche New York. Questa cultura giamaicana dei DJ, mescolatasi con “ingredienti” urbani americani, dette vita al rap e alla cultura hip-hop degli anni ’70.

La relazione tra le culture dell’hip-hop e della musica reggae implica l’esistenza di punti in comune tra questi due universi. Innanzitutto entrambi nascono da un contesto di oppressione ed entrambi riflettono lo stile di vita e i sentimenti della popolazione di origine africana che viveva nei ghetti urbani. In secondo luogo, entrambe le culture si ribellavano all’Establishment. Infatti sia il rap di Afrika Bambaataa e Public Enemy che il toasting di Big Youth (nella foto) e il reggae di Burning Spear hanno denunciato per decadi l’ingiustizia sociale.

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