Dizzy Gillespie aveva già conosciuto Chano Pozo nel suo primo viaggio a New York, presentatogli da Mario Bauzà (entrambi avevano suonato insieme nell’orchestra di Cab Calloway), e ne aveva avuto un’ottima impressione, attratto dalla poliritmia criptica che Chano suonava e accompagnava con gesti danzari rituali e con un cantare con una ricca gamma di modulazioni ancestrali incomprensibili a Dizzy. Così che, quando nell’autunno del 1947 si annunciò il concerto di Dizzy Gillespie al Carnagie Hall di New York, il trombettista americano decise che era arrivato il momento di far esordire Chano Pozo e la sua tumbadora nella sua orchestra. Dizzy dava molta importanza all’origine lucumì (yoruba) di Chano perché l’afrocubano lo trasportava alle sue origini: l’Africa. Quindi pensò di utilizzare alcuni di questi elementi in alcune parti del concerto; l’occasione venne con la suite “Cubana Be, Cubana Bop”, che risultò ideale per combinare le idee melodiche e ritmiche di Dizzy e del suo compositore, George Russell.

Il concerto emozionò l’auditorio, lasciando stupefatto una parte del pubblico, confusa l’altra parte. Ella Fitzgerald che partecipò al concerto, emise la lapidaria sentenza: “Questa notte è nato un nuovo suono nel jazz”.

Nel dicembre del 1947 Dizzy Gillespie entrò negli studi della RCA Victor, il 22 e il 30, per realizzare una serie di registrazioni che divennero storiche: le prime di afrocuban jazz. L’orchestra di Dizzy era composta da Dave Burns, Benny Baily, Lamar Wright  e Dizzy alle trombe, Bill Shepherd e Ted Kelly ai tromboni, Joe Gayles e George Big Nick Nicholas ai sassofoni tenore, Cecil Payne al baritono, John Lewis al piano, Al McKibbon al contrabbasso, Kenny Clarke alla batteria, Kenny Pancho Hagood cantante e Chano Pozo alla tumbadora e al bongò. Il 22 registrarono Algo Bueno (una versione di Woody’n You riarrangiata da Gil Fuller con i nuovi suoni apportati dalle percussioni di Chano), Cool Breeze e Cubana Be, Cubana Bop. Il giorno 30 registrarono invece Good Bait, Ool-Ya-Kool, Minor Walk e la prima, storica incisione di Manteca. La rivista Down Beat di fronte al fenomeno del afrocuban jazz lo qualificò: “La combinazione del ritmo afrocubano con i codici del bop e l’orchestrazione è dinamite.”

Manteca diventò per la band di Gillespie non solo un brano musicale, ma anche uno spettacolo quando lo eseguivano dal vivo, che durava non meno di 50 minuti, nel quale Chano mostrava tutte le sue qualità come percussionista, cantante e ballerino, per diventare la figura centrale della scena.

Nel 1948 le notizie sulle innovazioni portate al jazz dal bebop, e in particolare sulla musica dell’orchestra di Dizzy Gillespie, arrivarono in Europa causando un vivo interesse e curiosità, soprattutto per l’eco dei successi dell’orchestra realizzati nel 1947. Così l’orchestra partì per un tour in Europa dove si esibirono in Svezia, Danimarca, Belgio e Francia, poi, dal marzo del 1948, di ritorno negli Stati Uniti, ripresero i concerti americani, da ricordare quelli a Chicago, in California e negli stati del sud.

Parte 5/6

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