Così parlò Miles Davis di Jimi Hendrix: ” Lui mi influenzò e io influenzai lui ed è così che nasce sempre la grande musica. Ma Jimi era anche molto vicino all’hillbilly, alla musica country dei montanari bianchi. Era per questo che aveva quei due tipi inglesi nel gruppo, perché molti musicisti bianchi inglesi amavano la musica hillbilly americana. Secondo me lui suonò al meglio quando ebbe Buddy Miles alla batteria e Billy Cox al basso. Jimi suonava una specie di roba indiana, o certe piccole e buffe melodie che raddoppiava con la sua chitarra. Mi piaceva moltissimo quando faceva così. Suonava in 6/8 tutto il tempo, quando era con quegli inglesi bianchi (il bassista Noel Redding e il batterista Mitch Mitchel), ed era per questo che mi sembrava un suono alla hillbilly: con loro lavorava solo su quel concetto lì. Ma poi, quando cominciò a suonare con Buddy e Billy nella Band of Gypsies, penso che portò quello che stava facendo a un livello molto alto. Ma alle case discografiche e ai bianchi piaceva di più quando aveva con sé quei bianchi. Così come a un sacco di bianchi piace parlare di quando suonavo col nonetto, in Birth of the Cool, o di quando facevo gli altri album con Gil Evans o Bill Evans, perché gli piaceva sempre vedere dei bianchi in mezzo alle cose di noi neri, in modo da poter dire che anche loro c’entravano qualcosa. Ma Jimi Hendrix veniva dal blues come me, per quello ci capimmo subito. Era un grande chitarrista blues. Sia lui sia Sly (and the Family Stone) erano grandi musicisti naturali, suonavano quello che sentivano”.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail