Nel 1930 Armando Di Piramo con la sua orchestra incise un motivo che sarebbe diventato il successo più duraturo di un autore italiano legato alla musica da ballo di derivazione jazzistica: Gigolò. Era stato composto un anno prima da Leonello Casucci, pianista in un’orchestra di tango, mentre si trovava in Germania. Fu pubblicato dalla Wiener Bohème-Verlag con testo in tedesco di Julius Brammer. In Italia la cantò con Di Piramo, l’attore Romigioli, a tempo di tango. L’anno dopo il cantante Daniele Serra la cantò con un altro arrangiamento. Nel 1931 il brano divenne un grande successo internazionale quando prima Bing Crosby, poi Louis Armstrong lo incisero con il titolo di Just A Gigolo e parole in inglese di Irving Caesar. In seguito il brano fu interpretato da moltissime orchestre e cantanti, fra cui Louis Prima, che ne fece un hit mondiale, e addirittura Thelonious Monk. Nel dopoguerra a questo semplice ma fortunato motivo di Casucci furono cambiate le parole italiane: il cantante Bruno Pallesi su commissione della Curci che ne possedeva i diritti, con un nuovo testo sostituì quello di Enrico Frati –  da Il Jazz in Italia di Adriano Mazzoletti.

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