Negli anni ormai lontani in cui la vita aveva come sfondo musicale le brutte canzoni del Ventennio, qualche modesto sollievo veniva dall’EIAR, la radio di Stato, con le orchestre di Angelini e Barzizza.

Di Jazz non se ne sapeva gran che, di questa musica viva e così affascinante, finché non si cominciò a sentire dai dischi una tromba, suonata con incredibile destrezza: e il motivo veniva ripreso, dopo l’assolo dello strumento, da una voce rauca, in un perfetto accordo con il piccolo complesso di suonatori. Era Louis Armstrong con i suoi strumentisti, gli “Hot five” e poi gli “Hot Seven”. Era jazz d’alta classe!
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