Quasi tutti i ritmi argentini di origine africana si sono estinti. La maggior parte della popolazione africana giunta in Argentina ai tempi della schiavitù è stata sterminata nelle guerre civili e i pochi sopravvissuti emigrarono in Uruguay. A seguito degli scambi commerciali tra Cuba e l’America, il ritmo tango arrivò in Argentina nella seconda metà del 19° secolo. Mescolato con la milonga, la danza più popolare nei sobborghi di Buenos Aires dell’epoca, nacque il tango argentino. La prima composizione di tango risulta essere “El negro Schicoba”, scritta nel 1866 da José Marìa Palazuelos. Suonato con tamburi, ballato da gente negra, il tango era inizialmente una musica veloce, allegra nel ritmo e nell’armonia. La scomparsa della popolazione negra e la crescente influenza culturale dell’Europa trasformarono progressivamente il tango in una musica lenta, triste, profonda.
E come testimoniano le registrazioni del bandoneonista Astor Piazzolla, il tango ha continuato la sua evoluzione. L’album “Reunion Cumbre”, registrato a Milano nel 1974 da Piazzolla con il sassofonista baritono Gerry Mulligan, segna la nascita ufficiale della fusione del jazz con il “nuevo tango”. Seguirà un altro importante lavoro di Piazzolla con il sassofonista Paquito D’Rivera, Tango Apasionado, considerato uno dei suoi migliori dischi.

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