Suonano le pelli.
Un coro di lamenti pretende allegria nell’umidezza del tamburo, nel luccichio della cucchiara, dal profondo solar da dove echeggia la rumba.
Un’allegria tristissima.
“Papà Oggun, cos’è questo?”
L’insicurezza di una razza che non sa ancora perché si trova in un’altra terra.

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