È uscito il 6 aprile scorso il nuovo album dei Mellow Mood dal titolo “Large” (2018, La Tempesta Dub ), registrato e mixato all’Alambic Conspiracy Studio da Paolo Baldini e masterizzato ad Austin, Texas, Stati Uniti, da Chris Athens. I gemelli Jacopo e Lorenzo Garzia tornano dopo tre anni dal fortunato “2 The World” (2015), con un lavoro ambizioso e profondamente roots e “And piece by piece everything is clear” come dice la stessa Tuff Rocky Road, seconda traccia del cd. Come nella tradizione “consciusness” le canzoni propongono temi e testi profondi che spaziano dal sociale all’amore. Un album curato nei particolari ed ambizioso dicevamo, in cui la band crede molto. Lo stesso Lorenzo, in una intervista rilasciata a www.reggaeville.com, dichiara “Sì, lo è (ndr Large). Prima di tutto volevamo avere una title track. Guardando la tracklist è stato probabilmente il titolo migliore nonostante quello di cui parlano le canzoni. Il titolo Large è una parola così breve ma esprime il concetto di ampio, grande… è una parola molto piccola ma molto potente, ed è quello che ci è piaciuto. Volevamo anche riflettere questo album. È un piccolo lavoro, ma crediamo che sia potente e siamo molto fiduciosi su ciò che abbiamo fatto questa volta. Quindi abbiamo pensato che si adattasse perfettamente”.
Il lavoro si apre con Call Back The Love, una preghiera all’amore, e si chiude con Place Called Home, una romantica celebrazione della pace. Il tema principale del disco è una critica al capitalismo spietato, all’economia di mercato di oggi, che spinge costantemente a produrre di più, a consumare di più e a vivere da “grandi” piuttosto che coltivare le relazioni umane, prendersi cura gli uni degli altri e apprezzare ciò che abbiamo già (title track “Large”). Anche se i Mellow Mood non cantano testi rigorosamente Rastafariani, la loro musica è costantemente cosciente e positiva: “Call Back The Love”, “Tuff Rocky Road” e “Another Day” chiedono agli ascoltatori di aprire i loro cuori e abbracciare la vita con atteggiamento positivo nonostante le inevitabili difficoltà. La guida di anziani, parenti e genitori è sempre benvenuta (“Daddy”), mentre non ci deve essere spazio per disinformazione, notizie false e politiche deliranti (“Sound Of A War”, “It Can not Work”). “String Up A Sound” entra nel regno dell’Afro-beat e presenta un campione tratto dal repertorio dei Sierra Leone’s Refugee All Stars per lodare il potere della musica come guarigione universale. Sia un padrone di casa particolarmente sgarbato che spaventa musica e vivacità reggae (“Ms. Mary”), una rottura dolorosa (“Heart To No One”) o la tentazione di autocommiserazione (“Eye Waata”). Per i Mellow Mood, la consapevolezza spirituale rimane la “più grande arma” per superare i momenti difficili e continuare a camminare sulla retta via (“Place Called Home”).
A dare forza e cura ad ogni particolare arriva anche la copertina dell’album, opera di Dewey Saunders, artista nato in Florida e residente a Philadelphia. Saunders ha già lavorato per artisti del calibro di Anderson e Chronixx. Ascoltato il lavoro della band, Sanders stesso dichiara che “L’artwork celebra l’idea di “Large” in modo nuovo, non assecondando lo stereotipo del vivere “alla grande” possedendo ricchezze e macchine di lusso ma celebrando tutto assieme, la bellezza della natura assieme ai simboli moderni del successo”.
Molte le date già annunciate in tutta Europa. Il tour partirà oggi al The Fleece, Bristol, Regno Unito. Mentre in Italia sappiamo già che potremmo vederli il 24 aprile all’Alcatraz di Milano; il 25 al Pin Up di Mosciano Sant’angelo (TE); il 26 sarà la volta di Roma, presso il Monk di via Giuseppe Mirri 35; il 27 all’Auditorium Flog di Firenze e il 28 all’Estragon di Bologna. Ripartiranno poi per l’Europa da Amsterdam il 7 maggio al Sugar Factory.
Tracklist: 1. Call Back The Love; 2. Tuff Rocky Road; 3. Ms. Mary; 4. Sound Of A War; 5. Large; 6. Heart To No One; 7. It Can’t Work; 8. Another Day; 9. Daddy; 10. String Up A Sound; 11. Eye Waata; 12. Place Called Home.
Band: Jacopo Garzia, voce, chitarra; Lorenzo Garzia, voce, chitarra; Giulio Frausin, basso, voce; Filippo Buresta, tastiere; Antonio Cicci, batteria.

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